Tante trascrizioni e scritture per la stessa città: la chiamano Jeddah, Gedda, Jiddah o Judda.
In ogni caso, parliamo della seconda città più grande dell'Arabia Saudita, molto estesa e popolosa: ospita infatti più di 4 milioni e mezzo di abitanti che gravitano tra il centro e l'area definita "metropolitana".
Sorge sul mare e proprio il mare ne ha da sempre tracciato il destino.
Da piccolo villaggio di pescatori, la città ha iniziato - anticamente, parliamo del 647 d.C. - a conoscere una buona espansione.
All'epoca, infatti, il califfo musulmano ʿUthmān b. ʿAffān pensò di farne punto di accesso via mare per tutti quei pellegrini che dovevano raggiungere la Mecca e Medina in pellegrinaggio.
Da lì, la fama e i traffici anche commerciali sono cresciuti, arrivando ai tempi attuali, in cui Gedda è una delle città più attive dell'area arabica.
Di quel villaggio di pescatori, restano per lo più narrazioni tramandate di generazione in generazione: oggi è una città futuristica, una metropoli modernissima!
La città vecchia esiste, certo; ma le aree nuove ammaliano: il quartiere di Al-Balad è gettonatissimo e ricco di opere d'arte.
Mentre il tocco di tradizione e di strabiliante architettura dell'epoca remota lo dà certamente in particolare Bayt Nassif, la "casa dell'albero": questo edificio - oggi centro culturale - testimonia i metodi costruttivi degli edifici assolutamente originali.
Blocchi di corallo cerebellare amalgamati ad argilla, impilati a lavorati con l'ausilio di enormi pezzi di legno: le case locali furono costruite così e resistono egregiamente al tempo che passa e al clima, per lo più rovente.
Tra passato e futuro, Jeddah ancora oggi è il porto di approdo del Mar Rosso per migliaia di persone ogni anno.